Archie Battersbee: l’esito naturale del processo eutanasico

La vera componente imprescindibile dell’atto eutanasico è la deliberata uccisione di un essere umano innocente. Che questo venga poi fatto per “motivi pietosi” e col consenso o meno del malato è solo accidentale.

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Morte cerebrale e dignità, le domande del caso Archie Battersbee

Tra le tante questioni sollevate dalla vicenda del caso Archie Battersbee, il 12enne morto sabato scorso in un ospedale di Londra dopo il distacco del ventilatore voluto dai medici e ordinato dai giudici, merita sottolineare le strumentalizzazioni della morte cerebrale. E l’ambiguità del concetto di dignità umana.

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Archie Battersbee è morto. Con lui ucciso anche l’amore dei genitori

Archie Battersbee è morto il 6 agosto (festa della Trasfigurazione del Signore e primo sabato del mese) alle 12.15 (le 13.15 ora italiana). Dopo una dura battaglia legale durata quattro mesi, i medici del Royal London Hospital l’hanno avuta vinta: ad Archie, il ragazzino 12enne in coma dallo scorso 7 aprile, sono stati tolti i sostegni vitali ed è stato lasciato morire in ospedale con una procedura che sa di esecuzione. La madre, Hollie Dance, ha lottato fino all’ultimo istante per affermare il diritto alla vita e il primato dell’amore dei genitori davanti a uno Stato che pretende potere di vita e di morte sui suoi cittadini.

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Archie, una conversione cambia la lotta per la vita

In attesa della decisione del giudice dell’Alta Corte se porre fine alla vita del dodicenne Archie i cui medici considerano morto cerebrale, i suoi familiari danno un’importante testimonianza: convertiti al cattolicesimo dopo l’incidente, chiedono preghiere e non proteste pubbliche. È un riconoscimento pubblico di chi è il vero Signore della vita.

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Eutanasia, l’inganno dell’autodeterminazione

Attraverso una serie di evidenti contraddizioni, comprendiamo quanto sia ingannevole il principio di autodeterminazione che soggiace a certi slogan pro eutanasia.

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“La Misericordia si oppone alle ideologie del male”

Le ideologie, vecchie (comunismo e nazismo) e nuove (gender, ecologismo, ecc.), negano la realtà e pretendono di crearne un’altra, contraria alla creazione di Dio. La vera Misericordia non è buonista ma si oppone alle ideologie del male, come ricordava Wojtyła riguardo al messaggio di santa Faustina. La Bussola intervista padre Dariusz Kowalczyk.

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Eutanasia, la PAV si allontana dal magistero

Dopo gli scivoloni di monsignor Paglia, tocca al suo portavoce ingaggiare un duello giornalistico sull’indisponibilità della vita con il filosofo laico Giovanni Fornero, il quale con tutta evidenza conosce meglio il Magistero cattolico rispetto a chi guida la Pontificia Accademia per la Vita.

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«Mario, il tuo dolore può essere un passo verso la vittoria»

Tiene banco il caso di “Mario”, marchigiano di 43 anni, da una decina tetraplegico a seguito di un incidente, e che oggi chiede il suicidio assistito. Ma chi soffre, come lui, deve sapere che «la sua vita ha valore. Così realizzerebbe anche che questo dolore, abbracciato e accolto, è un passo verso la vittoria» e all’incontro con un Amore eterno. Parla alla Bussola don Vincent Nagle, cappellano della Fondazione Maddalena Grassi.

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