L’apostolo della Vandea è il “santo mariano” per eccellenza, ma raramente si ricorda che oltre al celebre Trattato della vera devozione, ci ha lasciato anche la Lettera agli amici della Croce. Nella spiritualità del santo di Montfort la sequela di Cristo, per mezzo di Maria, non può prescindere dalla Croce che ne ha segnato l’intera vita.
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Dalla Croce, la santità
14 settembre: festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Celebrando tale festività, cara a noi tutti redenti dai patimenti di Cristo, vogliamo ripercorrere la storia del ritrovamento dello strumento prezioso attraverso cui si è operata la nostra redenzione, e che testimonia una volta di più che il Cristianesimo è una realtà storica e documentata.
Continua a leggere “Dalla Croce, la santità”Video. Risurrezione senza la Croce? Tutte le rovinose conseguenze
Video-catechesi di P. Serafino M. Lanzetta, tenuta a Radio Buon Consiglio il 20 aprile 2020.
Il Mistero Pasquale di Gesù – la Passione, Morte e Risurrezione – è un tutt’uno e va considerato sempre nella sua inscindibile unità. La Croce senza la Risurrezione sarebbe la mera esecuzione di una condanna a morte, come la Risurrezione senza la Croce una gloria senza la redenzione, un successo senza la sofferenza. La tentazione più ricorrente e all’ordine del giorno è quella di separare la Risurrezione dalla Croce: una sorta di emancipazione pentecostale della Chiesa. Ciò ha ripercussioni rovinose in teologia e nella vita liturgica della Chiesa. Si pensi alla Messa, il più delle volte intesa come mero convivio e non più sacrificio dell’Agnello divino, da cui scaturisce la Comunione con Lui. La Santa Comunione è data sulla mano al fedele rigidamente in piedi, perché risorto. Giustizia e misericordia sono poste l’una contro l’altra e la penitenza scompare per fare posto alla festa. Una festa e una gioia, però, che senza essere lavate nel Sangue di Cristo risultano vuote. Come vuote sono molte nostre parrocchie.
Non solo INRI. Cosa c’era scritto sulla Croce
Sulla croce su cui venne crocifisso il Signore non era visibile solo la sigla INRI, che sta per «Gesù nazareno, re dei Giudei». Oltre che in latino, l’iscrizione era in ebraico e greco, come informa san Giovanni Evangelista. E la scritta ebraica svela il motivo per cui i Giudei cercarono, invano, di convincere Pilato a cambiarla…
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Video. 14 e 15 settembre: Esaltazione della Croce e Maria Addolorata
Video. Il Santo Sacrificio della Messa
Il CIRCOLO “UNITA’ DI VITA” per il ciclo
“San Tommaso e la Dottrina Sociale della Chiesa”
ha organizzato il 3° incontro dal tema:
IL SANTO SACRIFICIO DELLA MESSA”
L’incontro, presieduto dal presidente del Circolo Unità di Vita Marco Brilli si è tenuto presso l’ Istituto Suore Carmelitane di Santa Teresa a Firenze e ha visto in qualità di relatori Mons. Nicola Bux – Teologo – e Don Federico Maria Pozza – Canonico dell’Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote, Rettore della Chiesa dei Santi Michele e Gaetano di Firenze.
Il Santo Sacrificio della Messa, un concetto da ribadire e approfondire, in quanto di tanto in tanto riemergono, a cicli periodici, nozioni erronee sulla Santa Messa.
La Santa Messa è il sacrificio del Corpo e Sangue di Gesù Cristo che viene offerto a Dio sotto le apparenze del pane e del vino, dal Sacerdote in memoria e rinnovazione del Sacrificio della Croce. La Santa messa è il sacrificio della Nuova Legge: l’atto supremo del culto della Religione Cattolica. La Santissima Eucaristia è il Sacramento che sotto le specie del pane e del vino contiene veramente, realmente e sostanzialmente il Corpo e sangue di Gesù Cristo che si offre liberamente in sacrificio e si distribuisce in cibo spirituale delle anime. Il sacrificio è l’offerta di una cosa materiale e la sua distruzione reale o equivalente fatta da un ministro a Dio, per riconoscerne il dominio e per espiare i peccati degli uomini. Perché e stata necessaria la venuta di Nostro Signore Gesù Cristo? Perché col peccato originale il primo uomo, Adamo, in rappresentanza di tutta l’umanità, mancò a Dio, offendendolo. La gravità di un’offesa non si giudica sulla qualità dell’offensore ma sulla qualità dell’offeso. La maestà divina è stata offesa. e visto che la dignità di Dio è infinita, la gravità dell’offesa è infinita. L’uomo non ha una dignità infinita per cui qualunque sacrificio fatto dall’uomo, fosse anche l’offerta di se stesso, non potrebbe mai riparare in giustizia l’offesa fatta. Per questo Dio nella Sua immensa bontà, ha deciso di prendere su di se la nostra umanità, di farsi uomo, di offrirsi in Sacrificio a Dio, e di offrirsi in quanto uomo, a nome di tutta l’umanità, ed essendo Dio il suo Sacrificio era di valore infinito tale “che potesse condurre ad ogni perfezione tutti quelli che avrebbero dovuto essere santificati. Per cui, prima di morire sulla Croce, ha istituito il memoriale di questo Sacrificio, perché venisse reso presente, costantemente, attraverso il Santo Sacrificio della Messa.
Le spalle dell’Uomo della Sindone
Un nuovo studio documenta la lussazione della spalla destra dell’Uomo della Sindone. La professoressa Emanuela Marinelli, celebre sindonologa, ne presenta i risultati e ricostruisce le circostanze dolorose del viaggio di Gesù sulla via del Calvario.
Audio-video. Mons. Fulton J. Sheen e Le Ultime 7 Parole di Gesù
Con le meditazioni del grande mons.Fulton Sheen vi offriamo le Ultime Sette Parole di Gesù dalla Croce….. una perla che ci permetterà di fermarci un attimo dalle frenesie del mondo, e concentrarci sull’Amore di Gesù per NOI!!!
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L’Uomo della Sindone venne crocefisso e trafitto al costato
Filippo Marchisio, primario di Radiologia all’ospedale di Rivoli, e Pier Luigi Baima Bollone, celebre sindonologo, hanno trovato che l’Uomo della Sindome porta i segni di fratture compatibili con una crocefissione. I due ricercatori hanno anche confermato che le macchie di sangue “sono assolutamente realistiche” e hanno individuato il punto esatto in cui la lancia ha colpito il costato. Ancor più screditata, invece, la ricerca del 1988 che aveva datato la Sindone al Medioevo. Le indagini devono continuare in ambito multidisciplinare, per la complessità di un oggetto unico al mondo che sfida la scienza per il mistero dell’immagine umana impressa. Un’immagine che commuove per la sua drammatica veridicità.
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Perché noi latini facendo il segno di croce tocchiamo prima la spalla sinistra, mentre gli orientali quella destra?
C’è una diversità nel fare il segno di croce tra i cattolici e gli ortodossi. Mentre la linea verticale è identica tanto per gli uni quanto per gli altri, la trasversale è diversa.