In questi giorni a Roma abbiamo visto un popolo – in numeri ben al di sopra delle attese – che ha già cominciato a vivere quel primato della preghiera e di Dio che è la più grande eredità di Benedetto XVI. E solo questa presenza è una testimonianza, che risalta ancor più davanti a una regià dei funerali che si è sforzata di tenere il profilo più basso possibile (Il seme piantato da Benedetto è già diventato un popolo, di Riccardo Cascioli, da La Nuova BQ, 06-01-2023)
Con le esequie presiedute da papa Francesco e la sepoltura nelle Grotte Vaticane si conclude l’addio al Papa emerito. Una giornata storica, dominata dalla presenza (e dalle dichiarazioni) dello storico segretario Gänswein e dall’affetto dei numerosi fedeli che hanno sfidato l’inverno per salutare il pontefice emerito al grido di “santo subito” (San Pietro riscaldata dall’affetto per Papa Ratzinger, di Nico Spuntoni, da La Nuova BQ, 06-01-2023)
La giornalista Benedetta Frigerio, tanti giovani, famiglie. Le voci di chi era alle esequie di Joseph Ratzinger («Abbiamo voluto salutare Benedetto XVI, un padre nella fede», di Manuela Antonucci, da Il Timone, 06-01-2023)