La ragionevolezza e la bellezza dell’enciclica Humanae Vitae

Dalla timida accettazione della contraccezione all’accettazione generalizzata dell’aborto: la radice comune, sottolinea il prof. John Haas, sta nel considerare la procreazione come un male da evitare. Di qui il controsenso di un bene (la nascita) considerato male e di un male (l’aborto) reclamato come un diritto.

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Monsignor Cordileone: “L’aborto e l’attivismo Lgbt espressioni del culto satanico”

L’Arcivescovo, che ha anche incoraggiato l’adorazione eucaristica, ha insistito sulla posizione a favore della vita.

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Ecco perché la 194 non va blindata, ma abrogata

La 194 risponde a tutte le caratteristiche di iniquità, essendo la sua “ragion d’essere” la soppressione di esseri umani innocenti nel grembo materno. Per questo non ci sono mezze misure attuabili, essa va abrogata. Per chi si ostina pervicacemente ad affermare che ciò è un’utopia, o chi addirittura, come il Ministro Eugenia Roccella, si spinge ad affermare contro l’evidenza che essa «stabilisce il valore sociale della maternità», rispondiamo che la vera utopia non è l’abrogazione di una legge positiva (ogni legge umana, proprio in quanto tale, è sempre abrogabile). La vera utopia è pensare di poter applicare uno strumento concepito per uccidere per tutelare la vita umana innocente. Sarebbe come pretendere di utilizzare una macelleria per coccolare agnellini. Anche i primi cinque articoli della 194 sono funzionali alla sua ragion d’essere: infatti, essi continuano a frenare una reale opposizione del mondo pro-life.

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In odium fidei: da Erode all’abortismo

Oggigiorno, Erode non è più un caso eccezionale di malvagità, ma la regola per molti paesi sedicenti “civili” e “al passo coi tempi”, tristemente inclusa l’Italia, dove da ormai quasi 45 anni la famigerata 194 continua a causare una inconcepibile strage di innocenti (il prossimo tremendo anniversario, 22 maggio 2023, sarà proprio il 45° della promulgazione).

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«Seppellire i bimbi non nati è un atto di pietà»

Nuovi attacchi da sinistra contro le proposte di garantire il diritto alla sepoltura per i bambini abortiti, anche in assenza di una richiesta della famiglia. Ma oltre alla pietà verso i non nati, insegnata dalla Chiesa, la sepoltura è importante «per l’elaborazione del lutto» da parte dei genitori. Il ddl di FdI colmerebbe «carenze nella normativa attuale». La Bussola intervista don Gagliardini (Associazione Difendere la Vita con Maria), che da oltre vent’anni seppellisce i non nati grazie a convenzioni con le ASL.

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In Italia l’aborto è un diritto (purtroppo)

In casa (pseudo)cattolica si è diffusa una versione “giustificazionista” della legge 194: secondo costoro si limiterebbe a non punire l’aborto, ma senza affermarlo come un diritto. Invece è proprio questa la mens di una legge che resta pertanto indifendibile: non tollera il male, ma lo presenta come un bene.

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“Unplanned”, vescovi spettatori dell’aborto nel “tempio” dell’Ariston

Venerdì 29 luglio, al Teatro Ariston, sarà proiettata la pellicola basata sulla storia vera di Abby Johnson, l’ex direttrice di una clinica di Planned Parenthood convertitasi alla causa pro vita dopo aver assistito a un aborto. Attesi cinque vescovi, tra cui mons. Suetta, che parla alla Bussola elogiando il valore culturale dell’iniziativa. Tanti i giovani coinvolti.

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L’infanticidio ci fa orrore (ma anche l’aborto uccide)

Un caso immaginario (ma frequente) e un caso di cronaca, entrambi dolorosi, ci spingono a chiederci perché ci si indigna (giustamente) per una madre che uccide sua figlia e si approva invece l’uccisione di un figlio nel grembo materno. Perché non si percepisce il nascituro come persona. Ma di questo passo chi potrà limitare il diritto di vita e di morte?

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