Ricordando Benedetto XVI/2

Il discorso di Ratisbona fu bollato come un discorso sull’islam, ma era una lettura fuorviante. In realtà fu una vera e propria bomba che mandava a mare gli sforzi di cinque secoli di fior fiore di intellettuali moderni (cioè anticristiani). Fu un discorso sul logos perché non agire “con il logos” è contrario alla natura di Dio (Lo “scandalo” di Ratisbona: un inno al Logos, di Roberto Marchesini, da La Nuova BQ, 04-01-2023)

La teologia di Ratzinger non era solo pensieri profondi per nerd del settore. Era un’opera di sensibilizzazione dell’anima. Per molti decenni questo pio insegnante ha ispirato innumerevoli credenti e convertiti affrontando direttamente le sfide della modernità alla fede, alla cultura e alla Chiesa. Come un abile medico, ha emesso diagnosi incisive e offerto potenti rimedi. Ratzinger è un dottore della Chiesa perché è stato un medico per la Chiesa che zoppicava dopo il crollo post-Vaticano II (Joseph Ratzinger, il Mozart della teologia, di David G. Bonagura, Jr., da The Catholic Thing, in Il Blog di Sabino Paciolla)

Oggi incensato, Ratzinger in realtà è stato avversato e detestato da molti che oggi lo commemorano. Anche nella Chiesa. Ripasso di ecclesialmente scorretto (Benedetto XVI, quello che i media non dicono. O certamente non celebrano, di Raffaella Frullone, da Il Timone, 04-01-2023)

«Era come John Henry Newman». Intellettuali ed ex studenti di Benedetto XVI concordano sul suo inarrivabile spessore («Chi l’ha conosciuto non ha dubbi sulla sua genialità», da Il Timone, 02-01-2023)

Ci lascia un grande intellettuale e pastore, oggi siamo ancora più orgogliosi di aver scritto sotto la nostra testata l’essenza del suo messaggio: “fede e ragione”. Per questo è risultato scomodo ai benpensanti e ai “laiconi” di ogni risma (Benedetto XVI o del cristiano che non è un cretino, di Lorenzo Bertocchi, da Il Timone, 02-01-2023)